Trecento danze

Autore: Giulia Calligola

Casa editrice: Self publishing

Data di pubblicazione: 31 Ottobre 2024

Genere: Dark Fantasy

Numero pagine: 489

Trama
Scrittura
Personaggi

Trama



Eckhard, guardia carceraria, gestisce il braccio dei condannati a morte nella città di Castra Nova, nel freddo nord d’Euronia. Una tempesta di neve minaccia i giorni di fine inverno dell’anno 1180 e.R., quando gli viene consegnato un detenuto imbavagliato, il sangue che gli cola dal mento. Ha sfigurato una guardia, dicono. È irrecuperabile. Eppure quello, con gli occhi, gli sorride. Ed Eckhard sa di non avere scampo. Il tempo scorre implacabile. Solo pochi giorni per trovare un contatto con Caesar, l’assassino ossessionato dal culto delle lune e
dai corvi, e scegliere se farsi recettore di tutti i suoi peccati. Un compito che Eckhard non si aspettava di ricevere, ma che sente di dover assolvere: per la redenzione di un condannato a morte e, forse, anche per la propria. Un assassino, una biografia maledetta e un corvo cieco: i tre componenti che cambieranno la vita di un uomo e metteranno in discussione tutte le sue convinzioni su religione, giustizia e colpevolezza. Ma che faranno anche nascere un’amicizia impossibile e immortale.



“Miele. Miele liquido alla luce del fuoco. Il male risiedeva in quegli occhi, Eckhard lo sentiva. Eppure, non riusciva a odiarli.”

Trecento danze

Recensione

Siamo a Castra Nova, anno 1180 e. R. Eckhard è un uomo imponente, zoppo, segnato da una lunga e tremenda guerra. Lavora come guardia carceraria nel braccio dove vengono detenuti coloro che, a causa dei reati compiuti, hanno come pena la morte. Eckhard non ama il suo lavoro e anzi evita di accompagnare i condannati lungo la Passeggiata, verso il patibolo, ma ha una famiglia a cui badare, composta da un’amatissima moglie, due figli e un altro in arrivo. Un giorno al carcere arriva un condannato che crea immediatamente enorme scompiglio: Caesar. L’uomo ha ucciso una donna a sangue freddo e senza un’apparente ragione, davanti a centinaia di testimoni, perciò l’unica condanna per lui è la forca. L’uomo però viene sottovalutato dalle guardie e riesce a sfregiarne gravemente una. Da quel momento, Caesar diventa un sorvegliato speciale e l’unico che gli mostra un po’ di umanità è Eckhard. Complici dei ritardi nella sentenza, tra i due nasce un’amicizia imprevedibile e fortissima. Piano piano legano, si conoscono, iniziano a fidarsi l’uno dell’altro, tanto che un giorno Caesar guida il suo carceriere per fargli trovare un diario sul quale ha narrato le sue trecento danze, ovvero i trecento omicidi che ha compiuto nella sua vita. Eckhard inizia a leggere la storia della vita di Caesar, i soprusi subito a causa della madre, che poi è diventata la sua prima vittima, l’entrata nella Congrega, l’amore per Mor Mor,  per finire con l’ultimo omicidio che fino a quel momento era rimasto inspiegabile. Ma il crimine di Caesar è troppo grave e il finale sembra poter essere solo uno…

Fin da quando ho letto la trama, “Trecento danze” mi ha incuriosito. L’ambientazione carceraria, con una guardia e un detenuto come protagonisti, mi ha colpita e volevo saperne di più. Non avrei mai immaginato che sarei scivolata in un mondo caotico e intrigante, e soprattutto che avrei assistito allo sbocciare di un’amicizia straordinaria tra due uomini che sono l’opposto l’uno dell’altro, sia fisicamente che caratterialmente. Eckhard è un omone che è stato un soldato, è serio, gentile e giusto, ama la moglie e i figli, è un Cristiano e odia lavorare al carcere, ma sa che da ex soldato non può ambire a molto di meglio. Caesar invece è magro, ha lunghi capelli rossi e un sorriso sornione. Il suo corpo è continuamente scosso da tic ed è un repubblicano. Ma soprattutto è un sicario: uccide per conto della Congrega, un gruppo di assassini, e crede nel culto della Dea Selene. Voglio già soffermarmi sulla religione, che in questo romanzo ha un ruolo a dir poco fondamentale. Giulia Calligola ha descritto minuziosamente le religioni dei due protagonisti e le ha rese importanti per entrambi. Eckhard è guidato dalla fede Cristiana, è molto devoto, ma soprattutto Caesar trova nella sua religione uno scopo, la vede come la sua guida, la sua ancora di salvezza. Ho trovato credibili i due protagonisti in rapporto alle loro rispettive religioni, che solitamente in altri romanzi vengono lasciate sullo sfondo, non approfondite. Invece in questo i passi dei protagonisti sono guidati anche dal loro credo e la fede è un punto essenziale per la crescita anche della loro amicizia. Altro argomento su cui vorrei soffermarmi è la salute mentale. Il tema viene trattato in maniera impeccabile dall’autrice. Entrambi i protagonisti soffrono di disturbi mentali e insieme li affrontano e li riconoscono.

Ho già parlato dei due protagonisti, ma penso che meritino qualche parola in più. Caesar ed Eckhard sono due personaggi come se ne leggono pochi. Ricchissimi di sfaccettature che vengono analizzate ed esplorate minuziosamente nell’arco di tutto il romanzo. Sono personaggio forti sia singolarmente che insieme. Eckhard è un uomo buono, segnato, ma corretto. La strada da percorrere sembra una sola e lui ci sta camminando, ma quando arriva Caesar e inizia a legare con lui, tutto il suo mondo subisce un totale cambiamento. Caesar è imprevedibile, il che è fantastico e il lettore ne è irrimediabilmente incuriosito. Non si sa mai quale sarà la sua prossima mossa, non si riesce a prevederlo e capirlo.  È uno psicopatico , è inquietante, però si percepisce subito che in realtà nasconde qualcosa di diverso. I due sono differenti sotto molti punti di vista, quasi opposti, ma riescono a completarsi a vicenda e insegnarsi cose nuove l’un l’altro. Eckhard mostra a Caesar l’umanità, la gentilezza e la protezione di cui la sua vita è stata quasi totalmente priva fino a quel momento. Lo difende, lo aiuta, e soprattutto si fida di lui quando nessun’altro lo fa e quando sembra la cosa peggiore da fare. Caesar invece gli apre gli occhi sul mondo che li circonda, sulla politica, la corruzione, il mondo dei sicari. Gli mostra che può cambiare la sua vita. Il cambiamento e la crescita di questa amicizia improbabile e vietata mi è piaciuto tantissimo ed è il punto forte del romanzo. I due hanno credi e valori doversi, vite completamente opposte, ma riescono a stringere un legame in un contesto ostile, brutale e tetro. Il loro rapporto cambia piano piano, gentilezza dopo gentilezza, consiglio dopo consiglio. Farsi conquistare e affezionarsi ai due protagonisti è scontato, non si può restare indifferenti.

“Trecento danze” è il primo romanzo che leggo di Giulia Calligola e ho trovato la sua scrittura validissima e impeccabile. Non è andata per il sottile e in certi momenti ha usato immagini e parole dure, crude e violente, ma in modo giusto e calzante. È schietta e brutale, ma per il contesto era perfetta e l’ho trovata molto curata e precisa, ammaliante. Mi ha catturata fin dalle prime pagine ed è stato un susseguirsi di colpi di scena, momenti di emozione e di crescita. Giulia Calligola ha danzato con le parole e ha portato il lettore con sé, raccontandogli una storia impossibile da dimenticare. Alla fine del libro si è così emozionati e legati ai personaggi, che la commozione arriva spontanea. Non sono una lettrice che si fa intenerire facilmente e i libri per cui ho pianto si possono contare sulle dita di una mano, ma “Trecento danze” mi ha portata sulla soglia delle lacrime. Ormai Caesar ed Eckhard erano parte delle mie giornate, la loro amicizia era stupenda da scoprire e veder crescere. L’autrice fa vedere il terribile che c’è in alcune persone, l’oscurità, la violenza, la crudeltà. Ma questa storia lascia spazio alla redenzione e al perdono. Tutte le anime possono essere salvate.

In conclusione voglio consigliarvi “Trecento danze”, un dark fantasy di una bellezza rara, una storia che coinvolge, appassiona e affascina il lettore. Le tenebre danzano con l’amicizia e incontrerete due personaggi memorabili. Devo avvisare che ci sono dei trigger warning: le scene di volenza sono molto esplicite e dettagliate, e possono infastidire e turbare i lettori più sensibili, anche se ci tengo a sottolineare che sono fini alla trama, perfettamente giustificate dalla tipologia di storia. Si parla di abusi, malattie mentali, discriminazione e morte. Se siete particolarmente sensibili a questi temi, dovrete prestare attenzione ad affrontare il romanzo.

Link per l’acquisto: Trecento Danze