Player’s Handbook 2024

Autore: Jeremy Crawford, Christopher Perkins, Ben Petrisor, F. Wesley Schneider, Ray Winninger, James Wyatt

Casa editrice: Wizard of the Coast

Data di pubblicazione: 17 settembre 2024

Genere: GDR – Manuale Base

Numero pagine: 192

Lingua: Inglese

Chiarezza
Sottoclassi
Organizzazione

Recensione

Il Player’s Handbook 2024, è il nuovo manuale del giocatore di Dungeons and Dragons per la quinta edizione, in uscita il 17 settembre e rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla precedente versione del 2014, introducendo numerosi chiarimenti e miglioramenti alle meccaniche di gioco. Questo è il primo dei tre manuali che comporranno la nuova terna dei manuali base di Dungeons and Dragons (Manuale del Giocatore, Manuale del Dungeon Master e Manuale dei Mostri) ed arrivano dopo dieci anni dalla pubblicazione del manuale del giocatore del 2014.

Questo manuale non rappresenta una vera e propria nuova edizione, ed infatti già dall’inizio viene presentato come una revisione del manuale del 2014, con alcune modifiche alle regole maturate in questi dieci anni, chiarimenti alle regole ed un restauro di alcune classi. In questo manuale si trovano tutte le regole necessarie per cominciare a giocare a Dungeons and Dragons, regole che saranno utili sia per i giocatori che per i Dungeon Masters, regole per la creazione dei personaggi, con una descrizione dettagliata delle dodici classi di gioco e le relative sottoclassi, le indicazioni per i background e le specie (le vecchie razze del manuale del 2014), un capitolo corposo sull’equipaggiamento e sulle armi, ed infine un capitolo sugli incantesimi. Questo manuale rappresenta quindi il perfetto punto di partenza per chi vuole cominciare a giocare e per chi vuole avere una visione completa di questo gioco di ruolo.

Fin dall’inizio, nel primo capitolo, si nota una maggiore attenzione alla struttura delle regole, con spiegazioni più dettagliate ed esempi che rendono le meccaniche di gioco molto più chiare rispetto alla versione precedente. Alcune sezioni, tuttavia, come la descrizione del multiverso, risultano poco approfondite e potrebbero essere trattate però nel Dungeon Master’s Guide. Un altro dettaglio mancante è la tabella con il pantheon delle divinità, presente nel manuale del 2014 ma omessa in questa nuova edizione.

Analizziamo adesso le modifiche apportate alle varie classi, che presentano tra i cambiamenti più corposi di questo manuale. Il barbaro risulta potenziato al punto da sembrare quasi immortale, soprattutto ai livelli più alti, rendendo difficile per il DM bilanciare le sfide senza un manuale aggiornato dei mostri. Il bardo vede un potenziamento della sinergia con l’ispirazione bardica, e la nuova sottoclasse del Bardo della Danza introduce una capacità che rende i membri del party immuni allo charme, rischiando di neutralizzare capacità di creature iconiche come i vampiri. Anche la capacità di condividere l’evazione con i compagni potrebbe alterare l’equilibrio degli scontri. Il chierico si mantiene pressoché invariato rispetto alla versione 2014, ma la sua utilità potrebbe diminuire con l’introduzione di altre classi che ora dispongono di capacità curative. A differenza del chierico, il druido è stato rivisitato: pur perdendo la riserva di punti ferita con la Wild Shape che aveva nella versione del 2014, le nuove sottoclassi del Circle of the Moonlight e Circle of the Sea offrono meccaniche interessanti che si prestano bene sia al combattimento che al roleplay. Il guerriero, in particolare il battlemaster, si distingue per la possibilità di personalizzare le proprie manovre e sinergizzare con il party, grazie anche alle sue molteplici maestrie con le armi. Il monaco, invece, ha visto un miglioramento dell’efficacia complessiva, grazie a un utilizzo più fluido dei Focus Points, che sono semplicemente una rinominazione dei vecchi punti Ki, rendendo le meccaniche della classe più coese senza introdurre novità sostanziali. Il paladino è rimasto simile alla versione precedente, con poche novità degne di nota, sebbene il Paladino della Vendetta continui a essere una delle sottoclassi più intriganti. Il ranger, invece, è stato completamente rivisitato, abbandonando la vecchia identità di “guerriero arciere” mal riuscito e trovando finalmente una sua unicità sia a livello meccanico che di flavor, rendendolo molto più interessante da giocare in tutte le sottoclassi presentate in questo manuale. Il ladro ha visto un miglioramento significativo, con la possibilità di utilizzare i dadi dell’attacco furtivo per applicare effetti aggiuntivi, aumentando la versatilità della classe. Lo stregone è stato leggermente potenziato, con l’introduzione dell’incantesimo “Sorcerous Burst”, che ne sottolinea l’unicità rispetto alle altre classi incantatrici. Le modifiche al warlock sono mirate ma efficaci, con la possibilità di combinare patti e talenti in modo molto più flessibile rispetto al passato, rendendolo forse l’incantatore (anche se la sua classe non rientra tra gli incantatori) più efficace e vario. Al contrario, il mago è forse la classe meno modificata, e potrebbe risultare deludente per chi si aspettava un aggiornamento più incisivo: rimane l’unica classe in grado di apprendere quasi ogni incantesimo arcano, ma non offre novità rilevanti.

Dal punto di vista artistico, il manuale è eccezionale, con illustrazioni curate che catturano l’attenzione e arricchiscono l’esperienza di gioco. Complessivamente, il Player’s Handbook 2024 rappresenta un miglioramento significativo in termini di chiarezza e bilanciamento, sebbene alcune classi risultino potenziate in modo tale da creare possibili squilibri nelle dinamiche di gioco. Nonostante alcune mancanze o revisioni minori, il manuale risulta essere un buon prodotto, con diversi elementi che lasciano trasparire la cura e l’amore con cui è stato realizzato, non ci resta che cominciare a giocare in attesa dei prossimi manuali del DM e dei mostri.

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