Autore: Emiliano Pagani, Vincenzo Bizzarri
Casa editrice: Tunué
Genere: Graphic Novel di Attualità
Numero pagine: 144
Trama
Sullo scenario della chiusura di una grande fabbrica che ha deciso di “delocalizzare”, inseguendo la logica “green”, lasciando centinaia di persone con il culo per terra, senza nessuna possibilità di riscatto e senza nessuna speranza, seguiamo diverse vicende che si muovono in parallelo e si intersecano le une con le altre. Seguiamo quella di Annibale, operaio prossimo alla pensione che non accetta la resa incondizionata e la perdita di potere da parte della società civile. Seguiamo quella di Fabio, il figlio poco più che ventenne, anch’egli operaio nella stessa fabbrica, disilluso e senza obiettivi per il futuro, come molti altri ragazzi della sua età. Incontriamo Chiara, giovane neolaureata radical chic che aspetta un figlio da Fabio, si occupa di servizi sociali a favore degli immigrati, rea agli occhi degli operai di dimenticare le causa della gente della sua comunità. Conosciamo Mirco, un operaio che cerca una via di fuga attraverso il sogno di diventare autore di fumetti, usando una storia fantasy come metafora per raccontare le tensioni sociali che impregnano la sua realtà. Su tutto questo aleggia l’ombra di un corpo disteso in un fossato ai margini di una strada di periferia, di un piano scellerato finito male e di una pistola, con cui la storia si apre e si chiude. La pistola unisce le fila delle storie divise, ricuce la trama lacerata in un unico intreccio, drammatico e disperato. Una decisione non presa, tuttavia, ci regala un epilogo aperto. Le uniche pagine che descrivono una giornata di sole.
Recensione
Una graphic novel cruda e difficile che racconta una verità che rappresenta la storia di molti, ma che pochi vedono. Operai che stanno perdendo il lavoro poiché l’azienda sarà spostata in uno stato in cui i costi sono minori e per questo stanno manifestando e scioperando per i loro diritti. Annibale è quasi arrivato alla pensione, ma con questa chiusura non sa più cosa lo attenderà e se riuscirà a vedere una fine alla sua fatica. Lavora con il figlio, Fabio che però non vede la speranza che suo padre ha ancora in corpo e che via via si sta spegnendo, cercando così una via di fuga semplice. Chiara si occupa di servizi sociali a favore degli immigrati e aspetta un figlio da Fabio, ma è fidanzata con Alessandro, un carabiniere che non vuole lasciare. Infine abbiamo Mirco, anche lui operario ma anche fumettista fantasy che racconta la realtà nelle sue tavole e che si scontrerà con l’amara realtà che la verità non è ciò che le persone vogliono vedere. Tutti loro sono legati da un filo invisibile che renderà questa graphic novel ricca di volti e che per questo la renderà più reale e vera.
Una pistola farà da punto di partenza e fa finale e vi stordirà con la potenza dell’inaspettato e del vero che si presenterà di fronte a voi in ogni pagina dalla prima all’ultima.
Questa novel ci porterà a riflettere su quanto i nostri problemi ci divorino quando la speranza svanisce e che il vero nemico di noi stessi siamo proprio noi. Colpisce duramente all’anima proprio perché le storie di Annibale, Fabio, Chiara, Alessandro e Mirco sono vere e che potrebbero essere anche le nostre, del nostro vicino o che sono davvero state vissute da qualcuno di noi. Un volume coraggioso, che si arroga il voler essere diverso e raccontare qualcosa che non vorresti leggere, ma che farlo fa bene e male al contempo ma che si rivela essere necessario.
Non posso dire molto altro perché la verità va letta e vista proprio con i nostri occhi.