Autori: Giorgio Salati
Casa editrice: Tunuè
Data di pubblicazione: 2024 (Nuova Edizione)
Genere: Graphic Novel
Numero pagine: 96
Illustratore: Christian Cornia
Trama
Brina è una gatta domestica che vive in città, coccolata e protetta dai suoi due padroni, che si prendono cura di lei con amore. Quando la sua famiglia decide di trascorrere le vacanze in montagna, Brina si trova di fronte a un mondo nuovo, ricco di spazi sconfinati e di profumi selvatici che risvegliano in lei il suo lato più istintivo e avventuroso. La curiosità di esplorare quei luoghi liberi la spinge a inoltrarsi sempre più lontano dai suoi padroni, alla scoperta del mondo naturale che la circonda.
Durante una delle sue esplorazioni solitarie, Brina si imbatte in una banda di gatti randagi, che vivono senza padroni e seguono le proprie regole. Il capo del gruppo, un gatto carismatico e un po’ burbero, comincia a instillare in lei il dubbio che la vita con gli umani sia una forma di prigionia, in cui la sicurezza e il comfort limitano la sua vera natura felina. Affascinata dalle parole del capo e desiderosa di scoprire cosa significhi davvero essere libera, Brina decide di unirsi alla banda e vivere da randagia.
Insieme ai nuovi compagni, Brina affronta numerose avventure, sperimentando la vita in libertà. Nel frattempo, i suoi padroni sono disperati e la cercano senza sosta, preoccupati per la sua assenza. Lontana dalla vita domestica, Brina scopre presto che la libertà è molto più complessa di quanto immaginasse: se da una parte le offre emozioni forti e un senso di appartenenza al mondo selvatico, dall’altra comporta sfide e rinunce a cui non era preparata e con il tempo, Brina capisce che la libertà non è priva di responsabilità e che anche vivere senza padroni può comportare forme di schiavitù, dettate in questo caso dalle regole del branco. Questa consapevolezza porta Brina a riflettere profondamente su cosa significhi davvero essere libera e a domandarsi se la sicurezza e l’amore dei suoi padroni non rappresentino, in realtà, una forma diversa e preziosa di libertà.
Recensione
Brina è una serie di Graphic Novel (è uscito da poco il cofanetto con le tre avventure) pensata per un pubblico giovane. In questo primo volume abbiamo una trama semplice e lineare che affronta però temi importanti e universali, come la ricerca dell’autonomia, il rapporto tra libertà e sicurezza e il pericolo di cadere in nuove costrizioni. Attraverso avventure, pericoli e sfide, la storia affronta con delicatezza il tema dell’indipendenza e la scoperta che non tutte le forme di libertà sono prive di confini o di regole. La crescita di Brina avviene in modo graduale e naturale, permettendo ai giovani lettori di identificarsi con lei e riflettere su quanto sia importante scegliere consapevolmente la propria strada, senza farsi condizionare da ideali altrui. La narrazione bilancia momenti di tensione con gag leggere, mantenendo un tono adatto al pubblico, pur senza evitare sfumature profonde che portano i lettori a riflettere su temi come il pregiudizio e la possibilità di redenzione.
Il personaggio di Brina è ben caratterizzato e cresce progressivamente lungo tutto il racconto. In lei si percepisce un istinto curioso e avventuroso, ma anche una profonda dolcezza che la rende capace di comprendere i sentimenti degli altri e di mettersi in discussione. Brina mostra di avere una mentalità più aperta e meno rigida rispetto ai gatti selvatici con cui si unisce, i quali, pur professando la libertà, vivono intrappolati in una serie di regole e pregiudizi.
Vespucci, il capo dei randagi, è un personaggio complesso: inizialmente appare come una figura ispiratrice per Brina, spronandola a mettere in discussione le sue abitudini. Tuttavia, col procedere della storia, si rivela un antagonista la cui visione della libertà è condizionata da un passato difficile. Vespucci è un esempio di come il dolore e la sofferenza possano spingere a comportamenti rigidi e persino crudeli, ma la storia suggerisce che anche lui ha potenziale per il cambiamento, mostrando ai giovani lettori come la cattiveria sia spesso il risultato di esperienze traumatiche e non di una malvagità innata. I personaggi secondari, ognuno con una personalità ben definita, contribuiscono ad arricchire la narrazione, alternando momenti di serietà a gag divertenti, che alleggeriscono il tono della storia e mantengono un’atmosfera adatta ai bambini.
Le illustrazioni di Brina sono un aspetto fondamentale che arricchisce notevolmente l’esperienza di lettura. Il tratto è fluido e dinamico, con inquadrature ampie che catturano i movimenti della protagonista in modo quasi cinematografico, trasmettendo un senso di libertà e avventura. Allo stesso tempo, i primi piani restituiscono l’espressività di Brina in modo delicato e fumettoso, creando un equilibrio tra momenti di tensione e momenti di dolcezza e comfort per i lettori più giovani.
Il contrasto tra il paesaggio naturale e gli spazi più ristretti dei gatti randagi, spesso rappresentati in zone d’ombra o in angoli nascosti, aggiunge profondità al racconto e amplifica visivamente il messaggio della storia. L’uso di colori caldi e vivaci nelle scene serene si alterna a toni più scuri nei momenti di difficoltà, enfatizzando le emozioni dei personaggi. Questo approccio visivo rende l’avventura di Brina accessibile e coinvolgente, offrendo un’esperienza visiva che accompagna perfettamente il ritmo della narrazione e permette ai lettori di entrare in sintonia con il viaggio interiore della protagonista.
Luna Dice
“Mi è piaciuta tanto Brina perché è coraggiosa e curiosa, e ama esplorare come me! Mi ha fatto pensare che è bello essere liberi, ma anche stare con chi ti vuole bene. A volte i gatti randagi erano un po’ severi, e Vespucci mi ha fatto un po’ paura, però alla fine ho capito che anche lui era triste. I disegni erano bellissimi, soprattutto quando Brina correva nei boschi, sembrava quasi che si muovesse davvero! Vorrei leggere altre storie di Brina!”