Autori: M. Lizano, L. Dauvillier
Casa editrice: Panini
Data di pubblicazione: 2015
Genere: Graphic Novel
Numero pagine: 80
Disegnatore: Gregory Mardon
Trama
La storia è narrata in un flashback dalla protagonista, Dounia, che racconta alla nipote Elsa un episodio doloroso della sua infanzia durante la Seconda Guerra Mondiale. Dounia è una bambina ebrea che vive in Francia durante l’occupazione nazista. Inizia a notare cambiamenti nel comportamento delle persone attorno a lei, come quando è costretta a indossare la stella gialla a scuola. Poco tempo dopo, la situazione precipita: una notte, la polizia fa irruzione nella sua casa per arrestare i suoi genitori. Prima di essere catturati, i genitori riescono a nasconderla in un armadio, permettendole di sfuggire alla cattura.
Madame Péronne, una vicina di casa, decide di prendersi cura di Dounia e la nasconde per proteggerla. Per garantire la sua sicurezza, la porta in campagna, dove vivono insieme in una casa isolata con un’altra donna, Germaine, che si unisce agli sforzi per proteggere Dounia. Durante il periodo trascorso in campagna, Dounia vive sotto falsa identità, cercando di mantenere un basso profilo e nascondendo la sua vera origine per evitare di essere scoperta dai nazisti o dai collaborazionisti francesi. Nonostante la paura costante e la sofferenza per la separazione dai genitori, Dounia riesce a sopravvivere. Alla fine della guerra, viene a sapere che suo padre non tornerà, poiché è stato deportato e ucciso in un campo di concentramento. Tuttavia, sua madre riesce a sopravvivere e, dopo anni di separazione, riesce a ritrovare Dounia, in una toccante riunione.
La storia si conclude con Dounia che racconta la sua esperienza alla nipote, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria degli eventi tragici vissuti durante la guerra, per far sì che le generazioni future non dimentichino.
Recensione
La collana Novellini di Panini Comics, che purtroppo è stata chiusa, ha portato in Italia alcune tra le graphic novel più significative degli ultimi anni. È un vero peccato, perché all’interno di questa collana si trovavano opere preziose come “La Bambina Nascosta” e I Diari di Cerise, storie che ogni bambino dovrebbe leggere. Questi fumetti non sono solo strumenti di intrattenimento, ma veri e propri strumenti didattici che trattano tematiche importanti con delicatezza e profondità, rendendole accessibili ai più giovani.
“La Bambina Nascosta” racconta una storia vera di persecuzione e sopravvivenza durante la Seconda Guerra Mondiale, presentando i tragici eventi della Shoah attraverso gli occhi di una bambina ebrea, Dounia. Nonostante sia un libro per bambini, non si sottrae dal mostrare la durezza della storia: la persecuzione, la deportazione e la separazione dai propri cari. La narrazione non nasconde gli aspetti più crudi, come la visione della madre di Dounia dopo essere stata liberata dai campi, magra e sofferente, una scena che ha l’impatto di un pugno nello stomaco. Tuttavia, ci sono anche momenti che cercano di addolcire l’atmosfera, come le pagine dedicate alla vita in campagna, che offrono un breve respiro in un racconto altrimenti carico di tristezza. Nonostante queste parentesi, l’atmosfera generale della storia rimane malinconica, evidenziando la sofferenza e la paura costante vissute dalla protagonista.
La caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti di forza di questo fumetto. Dounia, la protagonista, è delineata in modo realistico e ben sviluppato, permettendo al lettore di connettersi emotivamente con lei e con il suo viaggio di paura, dolore e speranza. Anche i personaggi secondari, come Madame Péronne e Germaine, che la proteggono e si prendono cura di lei, sono ben definiti, contribuendo a creare un mondo di figure solidali che si oppongono all’orrore della guerra. Ciascuno di loro ha una funzione precisa nella trama e nella vita di Dounia, dando al racconto una profondità emotiva e umana.
Il tratto grafico di Gregory Mardon è molto particolare e ricorda lo stile dei Peanuts, con i personaggi disegnati in modo semplice e con le teste sproporzionatamente grandi rispetto ai corpi. Questo stile non solo rende la storia visivamente meno cruda, ma offre anche una grande espressività ai personaggi, soprattutto nelle scene più emotive. Le espressioni facciali risultano estremamente efficaci nel comunicare i sentimenti dei protagonisti, soprattutto quelli di Dounia. Questo stile contribuisce a rendere la lettura più accessibile ai bambini, attenuando l’impatto emotivo dei contenuti più duri, ma senza togliere forza al messaggio.
Oggi è sempre più raro poter ascoltare le testimonianze di prima mano degli eventi della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah, a differenza di quando noi trentenni andavamo a scuola e potevamo ancora ascoltare i sopravvissuti. Proprio per questo, libri come “La Bambina Nascosta” sono fondamentali. Dovrebbero essere utilizzati nelle scuole elementari per spiegare questi eventi tragici in modo accessibile ai bambini, perché il fumetto è una forma d’arte capace di portare cultura e sensibilizzare le nuove generazioni. Quest’opera non solo riesce a trasmettere la brutalità della guerra, ma lo fa in un modo che i bambini possono comprendere e con cui possono relazionarsi, facendo del fumetto uno strumento educativo potente e necessario.
“La Bambina Nascosta” è un vero gioiello e merita un posto nelle letture di ogni bambino, così come in quelle degli adulti.