Storia di un uomo che si risvegliò straniero

Autore: Gabriele Marzi

Casa editrice: self publishing

Data di pubblicazione: 15 settembre 2024

Genere: Fantasy

Numero pagine: 310

Saga: Viaggio di Arstad #1

Trama
Scrittura
Personaggi

Trama

Un uomo si risveglia sulla riva di un ruscello, privo di memoria.
Non ricorda chi sia, né da dove provenga.
Eppure, sarà dichiarato colpevole.
Imprigionato, condannato a morte; la sua unica salvezza sarà un atto di compassione.
Il suo passato è un enigma, il mondo intorno a lui un labirinto senza uscita.
Riuscirà a ritrovare sé stesso o sarà condannato a rimanere uno straniero per sempre?

«Che ne pensi di Arstad?» gli chiese Yeleva, con un’espressione complice in volto.
«Non ci sono molte alternative» capitolò l’uomo.
«Credo che rimarrò straniero per un altro po’: quindi Arstad va bene, per il momento».

Storia di un uomo che si risvegliò straniero

Recensione

Straniero in terra straniera, così è il protagonista e così siamo noi in questo libro.
Un affascinante racconto che riesce a immergere immediatamente in un mondo pieno di misteri e brutture, seppur con qualche barlume di luce che riesce a dare speranza.


Affascinante come molte cose del mondo vengano buttate in faccia al lettore senza troppe spiegazioni e come il protagonista, Astrad, diventi medium per raccogliere informazioni, mancando anche a lui tali conoscenze. Leggendo, quindi, siete in due a cercare di capire cosa avviene nelle foreste, nei templi e nei villaggi. Un mondo abitato da gente di buon cuore e da gente, la maggior parte quasi, rancorosa o profondamente cattiva.


Un’altra particolarità a livello narrativo di questo testo è il fatto che noi non avremmo soltanto Astrad come unico punto di vista ma ci sposteremo fra vari personaggi per osservare sezioni di una storia che sta iniziando. Dico iniziando perché è il primo volume di una serie, il finale infatti non va a chiudere ma comincia ad aprire il vero mistero o comunque l’inizio del cammino avventuroso che il nostro protagonista dovrà intraprendere per riottenere ciò che ha perso.


Mostri, miracoli, deficit di memoria a lungo termine e un continuo gelo che entra nelle carni sono alcune delle cose che Astrad incontrerà. È quasi ironico che il protagonista sia uno straniero con i capelli rossi, la pelle molto pallida e occhi bianchi molto strani, come se dovesse diventare il crogiuolo di tutto quello che può essere considerato strano e portatore di sciagure nella cultura popolare; una rivelazione finale mi ha fatto quasi ridere in realtà pensando a una di queste sue caratteristiche e come venivano additate certe persone nel passato.
Non posso dire di più per evitare spoiler.


Lo stile di scrittura è piacevole e scorre, in certi momenti ho avuto bisogno di segnarmi un paio di nomi perchè quando compaiono certi personaggi poi spariscono e ritornano e dovevo capire chi fossero, soprattutto quando si andava un po’ avanti con la trama.
Non so cosa posso dire per convincervi a leggerlo se non che è un bel libro, sono curioso di come possa proseguire e ci sono delle suore combattenti.
Sì, suore combattenti. Cosa volete di più?


Una caratteristica che un po’ mi ha picchiato in testa è il fatto che Astrad senta gelo dentro in continuazione e poi dica che non gli dà fastidio il freddo esterno, credo sia proprio perché ormai è diventato un’enorme ghiacciolo che cammina. Cioè, se hai il freddo dentro non puoi averlo anche fuori, sei già freddo! Ma lui non si scalderà mai e non può scaldarsi perché SPOILER!
Provate “Storia di un uomo che si risvegliò straniero” e cercate di capire se solo Astrad deve scoprire chi sia o è un viaggio che si può fare insieme a lui.

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