Eternal war 3 – Il sangue sul giglio

Autore: Livio Gambarini

Casa editrice: Acheron Books

Data di pubblicazione: 22 ottobre 2019

Genere: Fantasy

Numero pagine: 383

Saga: Eternal war #3

Trama
Scrittura
Personaggi

Trama

Firenze sarà una signoria. Che i fiorentini lo vogliano oppure no. Ma chi ne sarà il signore? Tra guelfi bianchi e guelfi neri inizia una lotta senza quartiere: Guido Cavalcanti e Vieri dei Cerchi contro Corso Donati, Kabal e Circo contro gli Ancestrarchi antichi fedeli a Don. Si paga con sangue e virtù ogni vicolo guadagnato, e si combatte su ogni campo: la benevolenza degli spiriti maggiori, il predominio commerciale, le alleanze politiche nello spirito e nella materia. Tra il primo giubileo della Storia, assassini senz’anima e semidei pagani che si risvegliano dopo secoli, Dante Alighieri ascende ai massimi vertici della politica fiorentina. Ma nemmeno lui riuscirà a fermare l’emorragia di accordi e di valori che sta tingendo di rosso le strade del Giglio, e lo scricchiolare dell’amicizia tra lui e Guido aggiungerà tensione a una situazione pronta a precipitare. Ma mentre uomini e Ancestrarchi combattono per Firenze, un piano che punta a sovvertire l’intera cristianità è pronto per rivelarsi, e né Pontifex né i Santi potranno fermare quel che sta per succedere…

“Puoi guardarlo,” disse Portinum. “La mia benedizione ti protegge dall’abbagliodella Gloria. E tu, per la percezione di sua Santità, sei troppo fioco.”
Kabal sbirciò tra le dita.

Eternal war – Il sangue del giglio

Recensione

Questa sì che è una semichiusura per la preparazione all’ultimo volume!

Per quanto i protagonisti possano essere diventati fastidiosi, parlo di Guido e Kabal, perché nel loro sviluppo sono al momento della caduta e distacco (che intendiamoci, ha senso per la trama ma non nego li renda difficili da sopportare, perché sembra tutto basato sul trope della mancanza di comunicazione…). Tutti i personaggi secondari, Dante in testa, riescono a portare avanti una narrazione più ampia che coinvolge e riesce a tirare i fili che porteranno alla chiusura di questo libro e al climax di vicende che avevano iniziato a svilupparsi dal primo romanzo.

Ho percepito come se i due protagonisti, per quanto siano centrali ai fini narrativi, fossero messi da parte per una narrazione molto più ampia che va a descrivere degli eventi storici molto importanti.

Con questo non intendo che faranno meno cose e non avranno uno sviluppo, ma sono molto più trascinanti da quello che accade attorno a loro che essere loro a muovere gli eventi. Potrebbe risultare strana, essendo il terzo libro, questa diminuzione d’importanza, ma quando si arriva alla chiusura del romanzo si può comprendere come in realtà abbia senso e come ci sia di più in gioco; tutto questo è riuscito a farmi apprezzare molto il libro nonostante diventasse difficile da proseguire perché iniziavo a trovare i protagonisti insopportabili.

Ammetto che nella chiusura mi veniva da sorridere per come Gambarini fosse riuscito a inserire qualcosa che stavo aspettando dal primo libro (riguarda Dante ma non faccio spoiler) in maniera sensata, brillante e con un bell’inserimento nel contesto storico religioso.

Un bel libro e una buona preparazione per la chiusura.

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