La Dea dei ranuncoli e delle margherite

Autore: Martin Millar

Casa editrice: Ρlesio editore

Data di pubblicazione: 25 maggio 2024

Genere: Retelling mitologico

Numero pagine: 240

Trama
Scrittura
Personaggi

Trama

Atene, 421 a.C., Aristofane lotta per finire il suo nuovo capolavoro. In tempo di guerra, però, per lui è difficile rimanere concentrato. I soldi scarseggiano, i costumi di scena sono terrificanti e, come se non bastasse, arriva anche un mal assortito gruppo di divinità a scompigliare i suoi progetti. Per non parlare della piaga peggiore di tutte, quel perdigiorno di Luxos, che continua a disturbarlo certo di essere il più grande poeta lirico che la pólis abbia mai visto… che assurdità!

“Anche se le sue opere teatrali lo avevano reso una figura di spicco ad Atene, Aristofane non veniva ascoltato in assemblea. Bisognava avere una voce forte per sovrastare la folla.”

La Dea dei ranuncoli e delle margherite

Recensione

Amate leggere i retelling mitologici? Cercate un romanzo divertente, ironico, ricco di personaggi e che abbia al centro della scena il teatro? Sedetevi e leggete qui, ho io il libro che fa per voi. “La dea dei ranuncoli e delle margherite” scritto da Martin Millar ed edito da Ρlesio è un romanzo brillante e scorrevole, fulminante. È come una rappresentazione teatrale, con una storia che coinvolge, tiene altissima l’attenzione del lettore, e un numero notevole di personaggi che entrano in scena, recitano la loro parte e se ne vanno, lasciando spazio ad altri. Il romanzo ha come protagonista principale Aristofane, commediografo nel 421 a. C. che, durante le Dionisie, vuole mettere in scena una grande commedia per vincere il primo premio. Le cose non gli vanno bene, la guerra decennale tra Atene e Sparta ha reso la popolazione povera e infelice e anche per il teatro ormai non ci sono più soldi. Inoltre Aristofane sembra avere tutto contro: il suo finanziatore non gli vuole dare altro denaro, i costumi sono pessimi, le strutture e gli oggetti di scena sono di bassissimo livello. Ma Aristofane vuole vincere e non si arrende di fronte a nulla. La sua commedia sembra infastidire molti, forse perché parla di pace, e non tutti desiderano che la guerra finisca… Il commediografo deve anche fare i conti con il diciottenne Luxos, che vuole diventare un poeta e un cantante lirico, ma è povero e senza sostegno e, inoltre, Aristofane crede poco nel suo talento e non vuole includerlo nello spettacolo. Seguiamo anche Bremusa, amazzone mandata dalla dea Atena a fermare Laet, portatrice di discordia, con l’aiuto di Metris, piccola dea dei ranuncoli e delle margherite. Laet è stata infatti invocata dagli uomini che vogliono che la guerra continui e le hanno affidato il compito di mutare l’andamento dell’assemblea di pace per farla fallire. Assemblea che si svolgerà negli stessi giorni delle commedie.

L’assemblea di pace tra ateniesi e spartani e la gara di teatro sono al centro della trama, che è di grande intrattenimento. La storia è semplice e il tutto dura qualche giorno. I temi principali della trama sono il teatro, la guerra e la pace, l’arte, la musica e la religione. Ognuna di esse aveva grande importanza all’epoca e l’autore è bravissimo a descrivere il tutto con grande ironia e satira, riesce a prendere in giro tutti i temi che tratta e il lettore si fa delle grandi risate. Sì, perché si ride moltissimo! Alcune scene sono iconiche, folli e divertentissime, non scoppiare a ridere è impossibile per l’assurdità delle scene e dei dialoghi in questo romanzo, dove l’umorismo la fa da padrone. Ho trovato diversi passaggi brillanti, sagaci, estremamente buffi e geniali nel loro sarcasmo fulminante.

Lo stile di scrittura cattura con capitoli brevi, alcuni composti da meno di una facciata, e saltando da un personaggio all’altro. I vari punti di vista permettono al lettore di seguire i personaggi nelle loro avventure, mentre mettono in scena una commedia, mentre vivono un giovane amore o mentre seminano discordia. Mi è piaciuto molto trovare dei capitoli brevi e scorrevoli, che scivolavano via uno dopo l’altro senza quasi che me ne accorgessi, tanto ero presa dalla storia.  

Ma torniamo ai personaggi. Ognuno di loro è stato descritto e rappresentato in modo arguto e intrigante. Non c’è una grande caratterizzazione, ma l’autore ha preferito giocare con i suoi personaggi e far vivere loro delle situazioni assurde per farceli conoscere e adorare. Aristofane, con la sua ansia e genialità; Bremusa, così coraggiosa e pronta a tutto; Laet, gelida e terrificante mentre semina discordia; Luxos e Metris, giovani, innamorati e sottovalutati da tutti. Ognuno di loro ha una sua caratteristica, un suo punto debole e una sua forza e l’autore riesce, anche senza grandi descrizioni, a farceli apprezzare. I personaggi si incontrano, si girano intorno, si aiutano e si ostacolano a vicenda.  

Le ultime pagine sono state deliranti e divertenti. Sembrava una corsa rocambolesca per riuscire a portare in scena la commedia di Aristofane che, ovviamente, ha trovato ostacoli fino all’ultimo istante, per fermare Laet e per impedirle di far andare l’assemblea verso il proseguire della guerra. Gli ultimi capitoli si divorano e alla fine sono stata quasi dispiaciuta di averlo finito, tanto questo romanzo è stato in grado di tenermi compagnia, farmi ridere e coinvolgermi. Lo reputo anche un ottimo libro contro il blocco del lettore. Concludo consigliandovi di leggere “La dea dei ranuncoli e delle margherite” se siete alla ricerca di leggerezza, di umorismo e sarcasmo geniali. Sono certa lo adorerete come ho fatto io.

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